In sintesi
- 🎬 Il nome della rosa
- 📺 Rai 4 HD, ore 21:20
- 📖 Un thriller storico ambientato in un’abbazia medievale, tratto dal romanzo di Umberto Eco, che intreccia mistero, filosofia, fede e ragione, con Sean Connery protagonista in una raffinata indagine tra tensione narrativa, enigmi e profondità culturale.
Il nome della rosa, Sean Connery, Umberto Eco. Sono questi i protagonisti indiscussi di una serata televisiva da non perdere: questa sera, 14 ottobre 2025, Rai 4 HD propone alle 21:20 “Il nome della rosa”, il celebre film che ha segnato la storia del cinema europeo portando sul grande schermo il best seller di Umberto Eco e consacrando definitivamente Sean Connery in un ruolo fuori dagli stereotipi. Un’occasione preziosa per immergersi nelle atmosfere cupe e ipnotiche di un Medioevo mischiato a tensione, intelligenza e mistero, con un cast internazionale e una realizzazione che ancora oggi fa scuola.
Il nome della rosa: perché vedere il film con Sean Connery stasera su Rai 4 HD
La proposta di Rai4 per la prima serata si trasforma rapidamente, grazie alla scelta di “Il nome della rosa”, in una vera e propria esperienza sensoriale: non solo un giallo storico, ma anche un viaggio nella filosofia, nella semiotica e nel rapporto tra fede e ragione. Il regista Jean-Jacques Annaud riesce a trasmettere, fin dalle prime sequenze, tutta la tensione di un’indagine che corre sul filo della logica e del mistero. Il personaggio di Guglielmo da Baskerville, interpretato da uno dei Connery più ispirati di sempre, si muove tra gli austeri corridoi di un’abbazia del 1327 affiancato dal novizio Adso (Christian Slater), svelando lentamente i segreti che vi si celano.
L’atmosfera è resa ancora più potente da una fotografia che abbraccia cromatismi freddi e architetture gotiche, suggellando la perfetta fusione tra tensione narrativa e fedeltà storica, mentre la colonna sonora dilata la suspense rendendo il clima quasi sulfureo. L’intero film si snoda su una raffinata seduzione intellettuale: chi ama le detective story troverà pane per i suoi denti, ma chi cerca profondità e stimoli culturali verrà ripagato da una trama stratificata e mai banale.
Il nome della rosa tra romanzo, adattamento e impatto culturale
“Il nome della rosa” non è soltanto un thriller storico, ma un’analisi acuta e mai invecchiata dei giochi di potere che animano il mondo della conoscenza. Umberto Eco, nella sua opera, mescola infatti reale e immaginario: la biblioteca-labirinto, uno degli elementi di culto del film e della letteratura mondiale, è divenuta un’icona della lotta tra censura e libertà del sapere. Il lavoro di Annaud sul set fu maniacale e visionario: la ricostruzione integrale del monastero, la scelta di volti disturbanti per i monaci, la cura maniacale nei dettagli storici e culturali contribuiscono a rendere la visione coinvolgente anche quarant’anni dopo l’uscita nelle sale.
Di “Il nome della rosa” si parla ancora nei corsi di semiotica e storia, il suo lascito è ricchissimo: dalla reinterpretazione dell’icona dell’inquisitore (memorabile F. Murray Abraham nei panni di Bernardo Gui) ai riferimenti criptici e arguti al mondo letterario occidentale (vedi il nome emblematicamente “conandoyliano” del protagonista), tutto in questo film è pensato per lasciare traccia nello spettatore più attento e nerd, capaci di cogliere mille citazioni e livelli di lettura.
Motivi per non lasciarsi sfuggire questa serata dedicata a Il nome della rosa
- Un cast d’eccezione: Sean Connery al massimo della maturità attoriale, un giovane Christian Slater e un manipolo di grandi caratteristi europei.
- Premi e riconoscimenti: cinque David di Donatello, tre Nastri d’Argento, un César e due BAFTA, a suggello di un percorso critico e di pubblico eccezionale.
- Tematiche senza tempo: il dubbio, la ricerca della verità, il conflitto tra potere e sapere, la caducità dell’esistenza simbolizzata da una rosa che non viene mai mostrata.
- Esperienza visiva e sensoriale: una regia che trasforma ogni dettaglio in potente narrazione, con un set che ha fatto storia e continua a ispirare il cinema mondiale.
Aneddoti e curiosità nerd dall’abbazia di Il nome della rosa
Gli appassionati non potranno resistere a qualche chicca: la biblioteca-labirinto, oggi vera icona pop, ispirò scenografie di numerose pellicole successive e serie tv fantasy. La presenza di Connery fu una vera “benedizione” per la produzione: l’attore accettò un compenso inferiore alle sue solite richieste, spinto dal fascino intellettuale del ruolo e dalla voglia di misurarsi con un personaggio così stratificato. Christian Slater ricorda il set come una sorta di iniziazione, tra la sua prima scena d’amore e le pressioni di un kolossal europeo, mentre Umberto Eco supervisionava con discrezione, assicurandosi che lo spirito del romanzo non venisse sacrificato.
Il film resta oggi uno degli adattamenti italiani più apprezzati nel mondo, capace di parlare trasversalmente sia agli amanti del giallo che ai cultori della storia e della filosofia. Se siete a caccia di grandi film da vedere stasera in tv, quello proposto da Rai 4 HD non deluderà: è un vero evento che trascende i generi e le mode, un’opera d’arte senza tempo che continua a influenzare e ispirare, persino nell’epoca dello streaming. E ammettiamolo: quanti film riescono davvero a offrire così tanto, ancora oggi?
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